Benvenuti al borgo doc, dove le insegne sono di legno, le viuzze lastricate, le case con i camini che fumano, il neon sostituito dai lampioni in ferro, il pane sempre caldo.
Da sempre, il nome borgo indica l’aggregato di case fuori le mura, il gruppo delle abitazioni contrapposto alla dimora del signore, distinte dalle contrade agricole. Il Club de I Borghi più Belli d’Italia, nato per iniziativa dell’ANCI, usa il termine nella sua accezione allargata: per esprimere in modo accattivante e poetico la parola paese o villaggio.
I borghi inseriti nel circuito de I più Belli d’Italia sono 20 in Lombardia, tra cui Cassinetta di Lugagnano, sul Naviglio Grande, dichiarato a crescita zero per arrestare la costruzione di architetture incongrue; il fortificato Castellaro Lagusello con il suo laghetto a forma di cuore; Fortunago, di origini celtiche, che premia ogni anno il miglior salame; Gradella, in un angolo di Pianura Padana ancora intatta.
E ancora, Morimondo con la sua Abbazia, Sabbioneta città ideale del Rinascimento, Monte Isola specchiato nel Lago d’Iseo. Si fregiano della Bandiera Arancione del TCI i borghi dell’entroterra la cui tutela del patrimonio è connessa all’autenticità dell’esperienza: Gardone Riviera con il Vittoriale di D’Annunzio, Torno sul Lago di Como, Clusone in fondo alla Val Seriana con un Orologio Astronomico che da solo vale il viaggio.
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