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Infopoint Luino

Infopoint Luino

Bernardino Luini: un ritorno sul Verbano al museo Parisi Valle di Maccagno

Una rara Madonna del latte per celebrare il “mito”. La mostra che verrà inaugurata sabato 23 marzo. Due sezioni espositive per immergersi nella cultura del territorio

Mercato di Luino

Il vanto turistico di Luino è il pittoresco e folkloristico mercato settimanale.
Mercato di Luino

Il Premio Scerbanenco Bruno Morchio e Arianna Destito Maffeo a Luino si confrontano sul giallo attraverso i loro romanzi

Sabato 11 maggio alle 17.45 a Palazzo Verbania la rassegna letteraria “Intrecci” scava tra inquietudini e paure tra “Le ombre della sera” vissute dal personaggio di Bacci Pagano e “Bonnie Parker” con il suo destino di nome Clyde

Monte Sette Termini e Monte la Nave Luino

Itinerario che si sviluppa sulle strade e le mulattiere che raggiungevano le fortificazioni e gli appostamenti della linea Cadorna.
Monte Sette Termini e Monte la Nave Luino

Testimonianze liberty a Luino

A Luino, nel solo decennio 1876-1886 si contarono nuove 60 case. La spinta edilizia continuò ininterrotta fino alle soglie della Prima Guerra Mondiale: si colmarono i vuoti lungo i vialoni verso la stazione e costituenti, di fatto, una vera e propria città nuova contrapposta all’antico nucleo abitato. Fu così naturale il passaggio dallo sfoggio d’un eclettismo a volte raffinato (seconda villa Hussy, ora albergo Camin, 1898; villa Riccardi-Gobbi, arch. Febo Bottini, 1897) al nuovo stile. Villa Luini-Carletti (v.le Amendola 2/a) è un complesso di edifici cresciuti a poca distanza temporale e fisica l'uno dall'altro. Dopo il primo villino del 1908 e un modesto villino di servizio, nel 1912 fu costruita la villa principale. Autore di tutte le opere fu l'ingegnere Federico Luini. La villa presenta particolari raffinati: costruita su un lotto in angolo tra viale Dante e la strada di accesso alla stazione, perpendicolare alla litoranea, la villa si innalza con una torretta affacciata verso il lago e aperta dalla consueta finestra tripartita.

La stazione internazionale di Luino

  Dopo decenni di discussioni e progetti diversi, nel 1869 il tracciato della linea internazionale ferroviaria del Gottardo vinceva il confronto con le alternative di valico: Spluga e Lucomagno.   Il 15 ottobre, a Berna, fu ratificata la convenzione tra il governo italiano, la Confederazione elvetica e la Prussia per la realizzazione del traforo del San Gottardo. Negli accordi, la dorsale ferroviaria principale a sud delle Alpi era rappresentata dal tracciato tra Bellinzona e Pino (confine italo-svizzero) sulla direttrice per Genova. Nel 1881 fu aperto il cantiere della stazione di Luino. I tecnici, ingegneri, progettisti, geometri e ditte appaltatrici sono noti grazie ad un opuscolo informativo edito nel 1882. A capo del grande cantiere figurava l’ingegnere Alfredo Giambastiani di Livorno, al quale furono affiancati specialisti nei vari campi della progettazione, tra cui Giovanni Battista Biadego per le impegnative opere di ferro, in primis la grande tettoia metallica della stazione. Lo scalo di Luino misurò, al termine dei lavori, oltre un chilometro in lunghezza e 131 metri in larghezza; 14 erano i binari di servizio, 5 destinati al trasporto pubblico e coperti dalla tettoia. La stazione risultò grandiosa, soprattutto in relazione ai luoghi. Monumento, più che alla tecnica, al progresso, guadagnò non poche citazioni sulle guide turistiche dell’epoca, utili anche per reperire alcuni dati altrimenti non noti.

Da Laveno a Luino

Un facile itinerario che dal lago ritorna al lago percorrendo le prealpine Valcuvia e Valtravaglia.
Da Laveno a Luino

Pista Ciclopedonale Valcuvia-Luino

La pista ciclo pedonale Valcuvia - Luino è un percorso affascinante pronto a stupire con immersioni nella natura a portata di tutti.

Il parco a lago di Luino

Uno dei più rilevanti e strategici progetti avanzati per la Luino contemporanea, che ridefinisce i rapporti tra città e lago. L'idea del progetto “parco a lago” è stata quella di trasformare un parcheggio affacciato sul lago, in un giardino pubblico verdeggiante e in riva al Lago Maggiore. La passeggiata pedonale è il filo conduttore di un percorso omogeneo capace di dare continuità e legare il parco a lago con diversi poli attraverso l’uso di una pavimentazione continua e uniforme, corpi illuminanti, colore e un arredo urbano caratterizzante. Il prato è una superficie modellata, un piano ondulato come il lago, che diventa tessuto di connessione dei vari “racconti verdi” che disegnano il parco e spazio di sosta e relax. Il Parco a lago si rivolge a un’utenza ampia, di diverse fasce di età, in particolare per i bimbi, per i quali sono stati collocati giochi su pavimentazione antitraumi, lungo un percorso che abbraccia tutta la zona di intervento. Sono state utilizzate inoltre differenti tipologie di corpi illuminanti per assecondare le differenti con­dizioni architettoniche attraverso lampade a basso consumo quali LED e lampade fluorescenti. Il progetto di questo waterfront recupera il legame con l’acqua attraverso un impiego sostenibile e intel­ligente della risorsa idrica, coerente con l’immagine complessiva del paesaggio urbano. L’acqua come “ecosistema” diventa elemento fondamentale del paesaggio mutante affidato a una miscellanea di coltivazioni con finalità didattiche e di sperimentazione diretta per i giovani utenti. In concreto, quindi, si utilizzano giochi d’acqua costituiti da fontane a raso e sistemi integrati alla vegetazione. Le ampie gradinate che disegnano la discesa a lago sono organizzate in modo da divenire ora semplici cordoli che disegnano il tappeto erboso, ora ampie sedute e percorsi orizzontali che attraversano il parco. Recuperare questo brano di città, in precedenza “non luogo” – in quanto non vissuto, se non dalle auto – ha significato la trasformazione di questa zona ai margini del contesto urbano e della vita luinese, per tradurlo in un’occasione di pregio per lo sviluppo turistico, ricettivo e ricreativo.

Il centro storico di Luino

ll centro dell’abitato si divide in due grandi aree. Il centro storico, raccolto, quasi come la Pigna di San Remo, a ventaglio attorno al colle immediatamente sopra il lago; la parte moderna, distesa in piano lungo la costa, allo sbocco del bacino idrografico dei fiumi Tresa (emissario dal lago di Lugano) e Margorabbia e allo sbocco dell’ampia valle aperta verso est e che, per buona parte, ha denominazione di Valcuvia. La piana è frutto dell’opera di riporto del fiume Tresa, il cui vasto e paludoso delta è stato, coi secoli (e in particolare dal XVII sec.), risanato grazie ad opere di regimentazione idraulica e di bonifica. Cardini dell’abitato antico sono: il porto vecchio (austriaco), coronato dalla colonna sormontata dalla Madonnina sul molo, punto di riferimento dei pescatori e con il portico del Caffè Clerici, milieu culturale frequentato anche dai letterati Piero Chiara e Vittorio Sereni; la piazza Libertà (recentemente rimodernata), antica sede del mercato settimanale e, dal 1826, approdo anche dei battelli della navigazione pubblica; più recondito è il cuore dell’abitato antico a monte sul colle, incentrato sull’attuale Piazza S. Francesco. La via Felice Cavallotti si inerpica attraversando il centro storico ed era nota come “la contrada dei mercanti” ed è oggi chiamata dai luinesi la via degli artisti per la presenza di atelier d’arte e laboratori. 

Runo

Paese dipinto