• Itinerari

Abitare nella storia

Partenza/Arrivo
Da: Badia di Ganna – Ganna (VA)
A: Villa Imbonati – San Fermo della Battaglia (CO)
Tipologia/Periodo
A piedi
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
Anche più giorni
40km - 20 Tappe
Dislivello
Salita: 0m
Difficoltà
FACILE

Molte sono le forme dell’abitare. L’uomo ha occupato ed occupa lo spazio in molti modi, a seconda del luogo e del suo clima, della sua cultura, delle sue credenze.

 

Sul territorio insubrico, a cavallo tra Italia e Svizzera, si possono trovare varie testimonianze di come l’umanità ha costruito le proprie forme abitative, siano esse case, monasteri, ville Liberty o servizi di ospitalità.
Da un punto all’altro di questo itinerario, attraverso i parchi ed i loro territori di riferimento, potrete viaggiare nel tempo dalla preistoria ai giorni d’oggi, osservando 20 architetture che ieri, come oggi, hanno caratterizzato il nostro vivere.
 

Contenuto proposto da Insubriparks.

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

Da Badia di Ganna a Ganna (VA)

La Badia di San Gemolo in Ganna fu un importante snodo viario, rifugio sicuro per i pellegrini, efficiente sede di governo e punto di comunicazione con il Ticino durante il Medioevo. I monaci benedettini si occuparono dell'attività di bonifica del territorio: risanando paludi, convogliando le acque nel Lago di Ganna, coltivando terreni boschivi e passando a coltivazione i nuovi terreni ottenuti. La chiesa risale al 1100-1125, ma venne consacrata solo nel 1160.

Borgo di Santa Maria del Monte, via Sacra a Varese

Il Sacro Monte di Varese è un complesso devozionale eretto sul monte di Velate fra 1604 e 1698, quale opera di evangelizzazione popolare tesa a celebrare i dogmi della chiesa cattolica contro il dilagare della Riforma Protestante.
L'itinerario per i pellegrini si compone di una Via Sacra lunga circa 2 chilometri con 14 cappelle che illustrano e invitano alla meditazione sui misteri del Santo Rosario e si conclude nel Santuario di Santa Maria del Monte che funge da quindicesima cappella. Il Sacro Monte appartiene al gruppo dei nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia inseriti nel 2003 dall'UNESCO nei patrimoni mondiali dell'umanità.    
 

Casa museo Pogliaghi a Varese

Il Sacro Monte di Varese è un complesso devozionale eretto sul monte di Velate fra 1604 e 1698, quale opera di evangelizzazione popolare tesa a celebrare i dogmi della chiesa cattolica contro il dilagare della Riforma Protestante.
L'itinerario per i pellegrini si compone di una Via Sacra lunga circa 2 chilometri con 14 cappelle che illustrano e invitano alla meditazione sui misteri del Santo Rosario e si conclude nel Santuario di Santa Maria del Monte che funge da quindicesima cappella. Il Sacro Monte appartiene al gruppo dei nove Sacri Monti di Piemonte e Lombardia inseriti nel 2003 dall'UNESCO nei patrimoni mondiali dell'umanità.    
 

Grand Hotel del Campo dei Fiori a Varese

Nella Belle Époque Varese vive gli anni della villeggiatura preparandosi ad accogliere i visitatori con lussuose strutture come il Grand Hotel Campo dei Fiori, aperto al pubblico nel 1912 dalla Società Anonima Grandi Alberghi Varesini, che ne commissionò la costruzione sul Monte Tre Croci. 
La storia del Grand Hotel si scrive tra oltre 150 stanze, vedute mozzafiato e ambienti capaci di raccontare il fasto che fu. Da hotel a ospedale e poi di nuovo albergo, incapace però di resistere al mutare dei tempi e chiuso nel 1968. E’ stato riaperto al pubblico nel 2017.
 

Museo Baroffio a Varese

Il Museo Baroffio è uno scrigno d’arte dal sapore insieme antico e nuovo. Alla straordinaria collezione storico-artistica del Santuario di S. Maria del Monte, si uniscono la raccolta di dipinti di Giuseppe Baroffio Dall’Aglio e una sezione d’arte del Novecento. La semplice facciata, preceduta da un terrazzo che offre uno dei più bei panorami di Lombardia, si articola su 3 piani: le sale novecentesche si alternano alle antiche stanze che corrono sotto al Santuario, con resti di affreschi quattrocenteschi.

Chiostro di Voltorre a Gavirate (VA)

Nel Medioevo il Chiostro di Voltorre era il cuore di un complesso monastico fiorente, avamposto nelle Prealpi della riforma benedettina promossa da Guglielmo da Volpiano, fondatore della potente Abbazia di Fruttuaria, da cui Voltorre dipendeva nel XII secolo. Una recente campagna archeologica ha individuato quanto resta delle fondamenta di due absidi, databili rispettivamente al V e VI secolo, sulle cui rovine fu edificata la chiesa romanica, risalente alla fine dell'XI secolo. Oggi il chiostro, completamente restaurato, è sede di attività culturali ed espositive legate alla sua storia e all'arte contemporanea.

Villa Magnani a Induno Olona (VA)

Villa Magnani venne progettata nel 1903 da Ulisse Stacchini per Angelo Magnani, il successore di Angelo Poretti alla guida della fabbrica di birra. Notevoli sono, all'esterno, gli elementi decorativi plastici a sfondo naturalistico: sculture dal volto femminile e cornici floreali. All'interno: stucchi e dipinti murali riprendono i colori della vicina fabbrica di birra. La torretta vetrata è stata edificata fra le due guerre, coprendo la preesistente terrazza. Oggi, Villa Magnani ospita il prestigioso pub La Casa di Angelo.

Villaggio Cagnola a località Rasa, Varese

Agli inizi del '900 Albino Cagnola ampliò la villa liberty presente nel suo terreno. Nel 1938 fu donata dal fratello al Comune di Milano, vincolandola affinchè fosse destinata a scopi sociali o sanitari. L'area divenne luogo di riposo per i mutilati di guerra e nel 1952 divenne un convitto che accoglieva orfani educati secondo un'innovativa prospettiva laica. Il complesso vide un graduale abbandono fino al 2003 quando il Parco Campo dei Fiori lo acquistò e lo trasformò in un Centro Polifunzionale dedicato alla divulgazione, educazione ambientale e esperienze outdoor. All'interno del Villaggio Cagnola si trovano anche la sede delle GEV (guardie ecologice volontarie) e l'Adventure Park, con 4 percorsi studiati per camminare tra le chiome degli alberi. Dal giugno 2022 ospita anche un nuovo e moderno Biolab con esperienze multimediali immersive su geologia, natura, arte e storia.    

Chiesa di Sant’Eusebio a Casciago (VA)

La chiesa di Sant'Eusebio si trova a Casciago ed è una chiesa romanica di origine medioevale dedicata alla memoria del vescovo Eusebio da Vercelli. Le prime notizie su questo edificio sacro risalgono alla seconda metà dell'XI secolo. Nei secoli successivi, testimoniato dalle varie visite pastorali tra cui quella di S. Carlo Borromeo nel 1574, si rileva il cattivo stato di conservazione e la necessità di lavori, che vennero realizzati a partire dal XVII secolo e che si conclusero nel Settecento con la decorazione a lesene della facciata. Fu chiesa parrocchiale fino all'inaugurazione della chiesa dei Santi Agostino e Monica nel 1938. Degno di nota il campanile esterno in pietra, separato dalla chiesa e scandito verticalmente da monofore.

Complesso della collegiata di Castiglione Olona (VA)

Di origine tardoromana, il Complesso della Collegiata fu riplasmato tra 1421 e 1441 secondo il modello delle città ideali del Rinascimento, per volere del cardinale Branda Castiglioni, uno degli uomini più insigni della sua epoca, cultore delle arti e grande diplomatico, uomo di fiducia di diversi papi e dell’Imperatore Sigismondo di Ungheria. La Collegiata sorge sul sito dell’antico castello di Castiglione, di cui è ancora visibile l’antico portale di ingresso. ll ciclo affrescato da Masolino nel Battistero, rende la cappella una delle vette artistiche del primo Rinascimento italiano.    

Monastero dell’Assunta, Cairate (VA)

Il Monastero dell'Assunta fu edificato in un’area frequentata sin dall'epoca romana, dove recenti scavi hanno portato alla luce i resti di un complesso agricolo-produttivo. In età tardoantica si impiantò una necropoli con tombe ed edifici funerari, cui si unì in seguito una piccola chiesa. Accanto ad essa sorse in epoca longobarda il primo nucleo della comunità monastica. Fu uno dei primi insediamenti monastici del territorio, che rimase nei secoli incluso nei possedimenti del vescovo di Pavia. Visitabile su prenotazione.

Monastero di Torba (VA)

Il Monastero di Torba è un complesso monumentale longobardo, oggi parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, immerso nella natura e raccolto attorno a un’imponente torre con interni affrescati. Si trova nei pressi del Parco Pineta.

Seminario Vescovile, Venegono Inferiore (VA)

A Venegono Inferiore in cima a una collina il cardinale Schuster volle costruire un Seminario in cui i futuri preti ambrosiani potessero essere educati in un clima di concentrazione e raccoglimento. La prima pietra venne posta dall’arcivescovo Tosi il 6 febbraio 1928.
Tra tutti gli edifici spicca la torre alta 64 metri che, a partire dagli anni Trenta e per quasi mezzo secolo, è stata sede dell’Osservatorio di Fisica Terrestre.
 

Abitato di Pianvalle, località Prestino, Como

L'abitato di Pianvalle, siamo nel Parco Regionale Spina Verde, venne riportato alla luce attraverso una serie di campagne di scavo iniziate nel 1971. L'area ha restituito tracce di abitazioni e di ambienti realizzati con murature in pietra a secco. La frequentazione del sito inizia molto probabilmente nel neo-eneolitico (attestata da alcune incisioni rupestri), mentre una prima fase dell'abitato è collocabile intorno al IX - VIII secolo a.C. La notevole densità di strutture evidenzia un'organizzazione interna di tipo proto-urbano.    Per le visite si parte da piazzale Giotto, località Prestino a Como.

Camera Carugo, località Prestino, Como

Individuata nella seconda metà dell’Ottocento, la Camera Carugo deriva il suo nome dall’allora proprietario del terreno. Mediante un taglio nell’arenaria furono ricavati il pavimento, due pareti ad angolo retto dell’altezza massima di 2,40 m e la base di una terza parete alta pochi centimetri. Come per le altre Camere in Roccia, si ipotizza che la parte restante dell’alzato fosse realizzata in materiali deperibili, quali legno e argilla.
Per le visite si parte da piazzale Giotto, località Prestino a Como, siamo nel Parco Regionale Spina Verde.
 

Camera Grande, località Prestino, Como

Le Camere in roccia rappresentano i più antichi resti di abitazione dell'area. Si tratta di strutture rettangolari, scavate nella roccia su due o tre lati, con un piano rialzato in legno e in argilla e la copertura sorretta da pali. La più evidente è la Camera Grande con base rettangolare di 8 metri per 5 circa, tre pareti scavate a picco con un'altezza massima di 3,15 metri. Per le visite si parte da piazzale Giotto, località Prestino a Como, siamo nel Parco Regionale Spina Verde.

Camera Ovale, località Prestino, Como

Il nome Camera Ovale, con cui è tradizionalmente nota questa struttura, deriva dall’interpretazione sul suo uso data al momento del ritrovamento, che è oggi ritenuta errata. Attualmente si definisce camera un particolare tipo di abitazione scavata nella roccia, mentre si ritiene ormai certo che questo vano non avesse destinazione residenziale. Per le visite si parte da piazzale Giotto, località Prestino a Como, siamo nel Parco Regionale Spina Verde.

Capanna didattica protostorica, località Prestino, Como

La Capanna didattica è un’esposizione antologica delle principali tecniche edilizie utilizzate per la costruzione dei vari tipi di abitazione nella Como preromana del V-IV secolo a.C. Le ipotesi ricostruttive che vengono presentate si basano su informazioni tratte da scavi archeologici, da fonti storiche e da confronti di tipo etnografico. La planimetria dell’edificio è basata sullo studio di fondazioni di capanne scavate in zona.     
Per le visite si parte da piazzale Giotto, località Prestino a Como, siamo nel Parco Regionale Spina Verde.
 

Fonte della Mojenca, località Prestino, Como

La Fonte della Mojenca è una struttura con percorso in galleria che ricopre il corso d'acqua sorgiva; a sostegno della struttura vi sono murature laterali a secco realizzate con grossi lastre e blocchi di arenaria gonfolitica e granito; degna di nota è la copertura superiore con lastre di arenaria e granitoidi di ampie dimensioni e peso.    

Villa Imbonati, località Cavallasca, San Fermo della Battaglia (CO)

Villa Imbonati venne costruita tra il 1656 e 1657 da Carlo Antonio Imbonati, ricco uomo d’affari, per le sue nozze con la comasca Giulia Odescalchi, cugina del futuro Papa Innocenzo XI. Dalla villa passarono scrittori ed eruditi. Alessandro Manzoni, probabilmente vi soggiornò e nel 1805 dedicò la lirica “In morte di Carlo Imbonati” al proprietario, amico di sua mamma. Lo stile delle sale e dei dipinti murari rispecchia il gusto Barocco, Rococò e Neoclassico.    La villa è adiacente alla sede del Parco Regionale Spina Verde ed è visitabile attraverso un sistema di audioguida dal lunedì al sabato negli orari di apertura della biblioteca di Cavallasca. Molti gli eventi culturali che si svolgono nella dimora, tra cui il Filomeeting, rassegna di filosofia che si tiene ogni anno a metà ottobre. Per raggiungere la villa, recarsi a San Fermo della Battaglia e seguire le indicazioni per Cavallasca.